Il trattamento di pallinatura/micropallinatura è una pratica comune per tutte le superfici in acciaio inox e non solo, e anche per viti e il settore fasteners in generale risulta essere una preziosa e indispensabile lavorazione di finitura, per ultimare un pezzo e conferirne le caratteristiche ricercate. Parallelamente alle lavorazioni di sabbiatura, la pallinatura consente di raggiungere due scopi differenti, ovvero la pulizia della superficie, sia a livello chimico che fisico, sia la rimozione di eventuali trattamenti di coating presenti sul prodotto lavorato.

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La pallinatura: quali differenze con la sabbiatura?

Pallinatura e sabbiatura sono due trattamenti all’apparenza simili, che però lavorano secondo principi differenti. La micropallinatura infatti prevede un martellamento a freddo della superficie da trattare tramite un getto di microsfere che vengono emesse ad alta velocità grazie alla potente turbina del macchinario utilizzato; queste microsfere possono essere di materiali differenti, come ad esempio grani di ceramica, graniglia di acciaio inossidabile o frammenti di vetro. In una pallinatrice industriale, polveri e materiali rimossi vengono eliminati in un serbatoio, mentre le microsfere, dopo aver rimbalzato sulla superficie da lavorare, ritornano nel macchinario, che provvede alla loro pulizia.

Una sabbiatrice invece lavora con abrasivi differenti, quali l’ossido di alluminio, la sabbia e il garnet, e oltre all’inerte utilizzato emette anche getti d’aria per la rimozione dello smog.

Quali sono i vantaggi della pallinatura delle viti

Sottoporre viti, bulloni e tiranti a un trattamento di pallinatura offre degli evidenti vantaggi per la qualità finale della loro superficie. Questa infatti diverrà uniforme e non direzionale, in quanto verranno rimossi i graffi, le bave e altre imperfezioni meccaniche, così come impurità quali sporcizia e ruggine, che compromettono le proprietà del materiale. Infatti, una volta sottoposte al trattamento, le viti incrementano la propria resistenza alla fatica e alla deformazione, così come il grado di durezza superficiale e la loro durata, grazie allo stress compressivo causato dalla pallinatura, la quale induce una deformazione plastica che si propaga nell’ordine di decimi di millimetro di profondità. Grazie alla pallinatura, una vite può essere pronta per il trattamento successivo, ma può anche acquistare la rugosità necessaria per ottenere una maggiore aderenza superficiale.

Non da meno è la questione estetica: i particolari che vengono sottoposti a pallinatura hanno un aspetto molto più gradevole, dato proprio dall’omogeneità superficiale e dalla non riflettenza.

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